domenica 1 gennaio 2012

Aspettando il 22 gennaio 2012

OLTREMISURA 2012 - L'IMPASTO DI ANIMA E DI ARGILLA 22 gennaio - 1 aprile 2012

Il tempo atmosferico è già cambiato; è vicino l'inverno con la sua "malinconia", le sue nebbie leggere e trasparenti. O forse no, perché “malinconia” vuol dire umor nero e invece l'inverno ha colori forti e luminosi e quindi benvenuto all'inverno e all'alternarsi delle stagioni. E noi?
Noi de L'Attoscuro siamo ancora lì per le strade che salgono a Montescudo intorno al Teatro Rosaspina, ai suoi spazi un pò labirintici, ai suoi velluti pieni di pretese da vero teatro all'italiana.
Sì, siamo ancora qui, ma con l'animo in subbuglio: perché continuare? Se non c'è nulla da guadagnare e nulla da perdere, perché ancora cercare? In realtà l'unica domanda che ci si deve fare è: “Questa strada ha un cuore? E se per te ha un cuore abbi il coraggio di seguirla”.
Continuare quindi, ma con sempre meno certezze. Perché continuare? Forse per indagare l'eterna dialettica dentro - fuori, essere - dover essere, conscio - inconscio, in mezzo alla quale si dibatte quell'impasto di anima e di argilla che è l'essere umano. Ma anche ciò non basta perché in qualche strana maniera noi svalutiamo le cose appena le pronunciamo, forse perché le vogliamo catalogare, definire secondo gli schemi tradizionali, ignorando o rifuggendo dalla diversità, dalla novità. Mentre intorno a noi tutto si trasforma e si traveste in continuo movimento, assumendo intanto forme indefinite e spesso incomprensibili, che ci spaventano e ci inquietano. Questo dovunque, nel presente e nella storia. Ricordate la Rivoluzione Francese? La massima rivoluzionaria dell'abate di Sieyès “Cos'è il terzo stato? - Tutto. Cosa ha fatto finora? –Niente. Cosa aspira diventare? – Qualcosa”. Ci imbattiamo nel cosiddetto “Terzo paesaggio” concetto introdotto dal paesaggista francese Gilles Clèment che ora ricordiamo perché già tempo fa aveva pronunciato parole profetiche la cui veridicità sgomenta oggi tutti noi: “Penso che la borsa sia la vera arma di distruzione di massa in funzione tutti i giorni”. “Terzo paesaggio” è la diversità biologica presente sulla terra, per cui la vita sta in quel “Qualcosa” della suddetta massima di Sieyès… Che è forse quel tesoro nascosto del poeta Maeterlinck che “nelle tenebre seguita a brillare immutato”, la cui ricerca potrebbe dare un senso alla vita e.... alla nostra stagione teatrale!
L’Attoscuro Teatro

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