lunedì 11 gennaio 2016




Questo blog presto verrà chiuso. 

Vi invitiamo a visitare il nuovo sito de L'Attoscuro,
dove potrete trovare tutte le informazioni e il programma di Oltremisura 2016.

sabato 30 maggio 2015

LE PAROLE DEL MARE - Spettacolo/Performance a cura di Reparto Prototipi


SABATO 30 MAGGIO - ore 19 Teatro Rosaspina 

“…Io sono senza strade, senza spiegazioni.
Un antico idioma che non riuscite a decifrare.
Da me potete ottenere quello che offro, non quello che volete.
Le vostre reti, coffe, nasse, sono una domanda.
La risposta non dipende da voi….”

“Le parole del mare” è il racconto degli effetti devastanti dell’inquinamento da plastica nel mare, ma è anche  un grido, una domanda.
Il mare ci interroga,  e attende una risposta.

Le parole del mare  - Spettacolo/Performance a cura di Reparto Prototipi.
Tratto da “Come è profondo il  mare” di Nicolò Carnimeo. Edizioni Chiarelettere.
Con Aldo Saporetti, Orietta Villa e Simona Matteini. Regia ed ideazione Paola Doghieri.

sabato 4 aprile 2015

SPETTACOLO ANNULLATO


Comunichiamo che lo spettacolo

DON GIOVANNI SVELATO di domenica 12 aprile 2015è annullato per motivi di salute.
Anche la mostra UN AFFARE FATTO sarà pertanto annullata.

Lo spettacolo sarà probabilmente riprogrammato prossimamente, vi terremo aggiornati.

Vi ringraziamo per averci seguito anche quest'anno e speriamo di poteri dare appuntamento alla prossima edizione di Oltremisura.


Grazie grazie grazie a tutti voi!


lunedì 16 marzo 2015

VI ASPETTIAMO!

DOMENICA 29 MARZO ORE 18.00

Teatro Rosaspina, Montescudo (RN)

POLVERE
Scena Verticale

scritto e diretto da Saverio La Ruina
con Saverio La Ruina e Jo Lattari




(foto Angelo Maggio)

Le botte sono la parte più fisica del rapporto violento di coppia; l’uccisione della donna la parte conclusiva. Ma c’è un prima, immateriale, impalpabile, polvere evanescente che si solleva piano intorno alla donna, la circonda, la avvolge, ne mina le certezze, ne annienta la forza, il coraggio, spegne il sorriso e la capacità di sognare.
Una polvere opaca che confonde, fatta di parole che umiliano e feriscono, di piccoli sgarbi, di riconoscimenti mancati, di affetto sbrigativo, talvolta brusco.
                                                                               da un’operatrice di un Centro antiviolenza

Non so quanto c’entri il femminicidio con questo lavoro. Ma di sicuro c’entrano i rapporti di potere all’interno della coppia, di cui quasi ovunque si trovano tracce.  
                                                                                                                     Saverio La Ruina


a seguire Saverio La Ruina e Laura Gemini,docente dell’Università di Urbino Carlo Bo conversano con le operatrici dell’Associazione Rompi Il Silenzio

in sala mostre  TI AMO DA VIVERE di Christian Zanzani

ingresso 12€
per informazioni e prenotazioni  tel.  347 5838040   347 5267727   339 6512980


mercoledì 11 marzo 2015

DOMENICA 15 marzo ore 18.00

LA REGINA DEGLI ELFI long playing
Nell'ambito di Festival Focus Jelinek


ANGELA MALFITANO

da un monologo di Elfriede Jelinek
di e con Angela Malfitano
con l’aiuto di Rossella Cabiddu, Andrea Cazzato,
Anna Cei, Agnese Troccoli, Cecilia Lorenzetti, Stefano Zanasi

Questo spettacolo parla del Potere.
Il personaggio che Elfriede Jelinek ritrae nella piéce è realmente esistito: è Paula Wessely, attrice del Burgtheater di Vienna, famosa e apprezzata già prima e durante il Terzo Reich.
Allieva di Max Reinhardt, era divenuta una delle interpreti più popolari del teatro viennese, ma era giunta all’apice lavorando con il cinema nazista. Ciò le costerà dopo la guerra una temporanea interdizione. Tornerà poi a lavorare nei film in technicolor che riportano un’Austria felice e da idillio alpino. Paula Wessely muore nel 2000 a 93 anni.
Un’antica tradizione viennese prevede una cerimonia funebre d’onore per gli attori del Teatro Nazionale: i Burgschauspieler, le cui salme vengono portate in processione per tre giri intorno all’edificio. Qui Jelinek immagina la scena.

Con una lingua sarcastica e allusiva Elfriede Jelinek porta alla percezione di doppi livelli di significato e di evocazione: il potere dell’attore sul palco che si intreccia e si fa maschera del potere nazista. Sollevarsi di polveri e di provocazioni, contrasti  che detonano. Ironie, sarcasmo, panorami grotteschi.  In “sospensione”,  dall’alto di una bara che è anche palcoscenico.

a seguire  Angela Malfitano e Donatella Mazza, docente dell'Università degli Studi di Pavia, incontrano il pubblico
 


in sala mostre  VISIONI DI SCENA
Reportage fotografico dello spettacolo "La regina degli elfi"
di Alessandra Fuccillo - Cameraoff Studio

ingresso 12€
per informazioni e prenotazioni 347.5838040   3475267727



giovedì 5 marzo 2015

8 MARZO - MONTESCUDO FESTEGGIA LA DONNA

8 marzo ore 21.00
MONTESCUDO FESTEGGIA LA DONNA
INGRESSO LIBERO

LA NOTTE VOLA!!!

di e con Riccardo Guelfi



Spettacolo drag queen show in cui Riccardo Guelfi interpreta con grande maestria cantanti femminili in un trasformismo allegro che coinvolge il pubblico, chiamato a votare la sua artista preferita.

mercoledì 18 febbraio 2015

prossimo appuntamento di oltremisura domenica 1 marzo

DOMENICA 1 marzo ore 18.00

Teatro Rosaspina, Montescudo (RN)

IN FONDO AGLI OCCHI
Compagnia Berardi Casolari



In fondo agli occhi è uno spettacolo che affronta le tematiche della crisi e della malattia da questa prodotta e derivata. L’indagine parte e si sviluppa da due differenti punti di vista: uno reale, in cui la cecità, malattia fisica, diventa filtro speciale attraverso cui analizzare il contemporaneo, e l’altro metaforico, in cui la cecità è la condizione di un intero Paese rabbioso e smarrito che brancola nel buio alla ricerca di una via d’uscita.
Chi è più cieco di chi vive, senza avere un sogno, una prospettiva davanti a sé, di chi essendone consapevole, non può far altro che cedere alla disperazione? Un paese cos’è in fondo se non le persone che al suo interno vivono e si muovono? Un paese non sono le case, non sono le chiese, né i bar o le istituzioni ma la gente che al loro interno abita e ne dà il valore. Un paese malato quindi è fatto da gente malata, come noi. Ma come raccontare tutto questo poeticamente, ironicamente, senza essere retorici o superficiali?
Qui l’incontro con Cesar Brie: ”l’autobiografico e l’universale vanno di pari passo: quando mi parli precisamente di te, mi parli del tuo paese, quando mi parli del tuo paese mi parli esattamente di te”. L’illuminazione allora: la cecità, la malattia di Gianfranco, maniera autentica e necessaria, di condividere empaticamente il nostro tempo; metafora attraverso cui raccontare la crisi, in quanto fonte di dolore ma al contempo di opportunità per rivalutare l’essenziale e mettersi in gioco in prima persona, svelando ciò che si è così come si è.
Inevitabile quindi è diventato affrontare l’aspetto complementare della malattia: la cura, reale esperienza che Gabriella, in scena e nella vita, vive. Come ogni punto di forza può essere nella vita, punto di debolezza, allo stesso modo la fragilità, in scena, può divenire perno su cui esprimere tutto il proprio potere. È nata così la voglia di costruire, a partire da noi, da ciò che sta in fondo ai nostri occhi, un affresco del contemporaneo.
In scena una barista, Italia, donna delusa e abbandonata dal suo uomo, e Tiresia, suo socio ed amante, non vedente, raccontano la propria storia, i propri sogni mancati, le proprie debolezze e le proprie speranze in un bar, metafora di un paese dove: ”…non è rimasto più nessuno…perché ci vuole talento anche per essere mediocri…”. Sono stati, sono e saranno sempre in “crisi” come il paese in cui vivono, logorati dalla propria esistenza oltre che dal proprio rapporto. La finzione, il mescolamento di vissuti da bar, di frammenti autobiografici e di fantasie drammaturgiche e registiche ci hanno portato qui “in fondo agli occhi” quelli di chi scrive, quelli di chi ascolta, quelli di chi legge, quelli di chi piange , quelli di chi ride, di chi guarda ma non vede, quelli di chi sogna, quelli di chi vede ma non si accorge, quelli di chi cerca, quelli di chi un giorno finalmente rivedrà!

In sala mostre PER GUARDARE...PER SENTIRE
di Caterina Staccioli

***
Dopo lo spettacolo aperitivo offerto in sala mostre dalla Pro Loco di Montescudo 

ingresso euro 12.00

INFO E PRENOTAZIONI 347 5838040, 347 526772