mercoledì 4 febbraio 2015

amore e anarchia

DOMENICA 8 FEBBRAIO ORE 18.00

Teatro Rosaspina, Montescudo (RN)

AMORE E ANARCHIA
Teatro delle Albe
Drammatico Vegetale
 
foto Davide Baldrati

Maria Luisa Minguzzi e Francesco Pezzi: nati entrambi nel centro storico di Ravenna, lui il 30 agosto del 1849, lei nella notte del 21 giugno del 1852.
Da quasi cent'anni abitano, non visti, nella scuola di S. Bartolo, vicino a Ravenna. Nella loro infanzia e adolescenza la città, ma l'Italia intera, è attraversata da sconvolgimenti politici e umani: le imprese garibaldine, l'ideale repubblicano, la caduta del governo dei papi, l'unità d'Italia, l'internazionalismo anarchico e socialista sono solo alcuni degli elementi che segnano la crescita dei due ravennati. Minguzzi Luisa è sarta, Pezzi Francesco conseguito il diploma di ragioniere viene assunto alla Cassa di Risparmio di Ravenna. Giovanissimi si incontrano, si innamorano e si infiammano, senza possibilità di ripensamento, per l'idea dell'anarchia, che guiderà le scelte e i pensieri di tutta la loro vita successiva fino alla morte. Tra militanza, fughe, confino e carcere, sono la coppia che accoglie gli amici anarchici, nelle case sempre aperte di Firenze, Lugano, Napoli, Buenos Aires, Londra. Primi fra tutti Andrea Costa, Anna Kuliscioff ed Enrico Malatesta, che fu anche il terzo nella loro relazione per qualche anno. Moriranno a Firenze, lei nel 1911, cieca e piegata nella salute dopo il confino a Orbetello, lui suicida nel 1917, in un boschetto alle Cascine. La Minguzzi, autrice del Manifesto a tutte le operaie d'Italia, sarà inarrestabile promotrice dell'idea anarchica tra le donne, oratrice in pubblico e nei comizi.

La limpida anarchica e l’infaticabile organizzatore sono ancora assieme oggi, sempre, giorno dopo giorno, continuano a vivere nella scuola di San Bartolo. Il mondo è filtrato dalle voci dei bambini che la mattina occupano i banchi e i corridoi. Ogni notte sono soli, e senza requie continuano a ripercorrere le vicende di allora e quelle di oggi, in un dialogo mai interrotto in vita, ma ancora ardente, ancora in cerca di risposte. Continuano a parlare, a discutere, del sindacato dei panettieri di Buenos Aires e delle pagine arringanti de “El Obrero Panadero”, delle tetillas de monja, di libero amore, di libertà, di giustizia, del sacrificio per l’ideale, delle paludi dell’Orbetello, a decifrare i discorsi dei bambini, i suoni del paese e della strada, che da cent’anni accompagnano le loro giornate.

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Giornata realizzata in collaborazione con A.N.P.I. Sezione di Rimini


In sala mostre DONNE E RESISTENZA
a cura di A.N.P.I. Rimini e Santarcangelo

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In occasione dello spettacolo sarà possibile tesserarsi all' A.N.P.I.
Dopo lo spettacolo aperitivo offerto in sala mostre dalla Pro Loco di Montescudo 

ingresso euro 12.00

INFO E PRENOTAZIONI 347 5838040, 347 526772, 339 6512980

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